domenica 4 aprile 2021

La Casa delle Madri di Daniele Petruccioli

 

 


Mi sono deciso a scrivere due righe su questo romanzo che mi ha immerso così bene in una realtà non mia e che mi ha tenuto lì sotto sino a non riuscire più a emergere per riprendere fiato. La casa delle madri mi ha preso per diverse ragioni. La prima perché è scritto in un linguaggio libero, libero di essere quello che gli pare, magari anche fuori dalla corrente minimalista di questo miniclassicismo di regole che imperversa tra chi oggi ti vuole insegnare a scrivere e chi subisce riverberando i nuovi canoni con un fanatismo da neofiti. Il ritorno all’ipotassi e a un dettato della tradizione quando ce vo’ ce vo’. Solo che il linguaggio è spesso colto, ma mai prolisso e il discorso narrativo si articola come un contrappunto di variazioni che non annoiano mai. Trovo poi coinvolgente la combinazione di un tema come il doppio e il mito dell’òikos. Sono infiniti gli esempi da citare per il primo. A me viene in mente Medardo che in lotta con se stesso ritrova la sua unità solo alla fine. I due gemelli, parte di un’unica origine, vengono divisi dai sensi di colpa. Della loro intima sofferenza si fa carico la casa, personificazione della famiglia. La casa è umanizzata, vitale, ma le case vivono solo in presenza degli esseri umani che vi abitano. Senza di loro cessano di esistere. Con nuovi inquilini sono un’altra cosa e perdono ogni legame con il passato. Le decorazioni, le parti architettoniche, le travature che prima davano vita alla casa diventano solo antiquaria perché hanno perso lo spirito vitale che erano i ricordi delle persone. Ne assorbiranno altri, ma nulla sarà come prima. La casa vive e respira, è organismo vivente con i suoi odori e le sue fragilità. Le donne che la abitano hanno un legame simbiotico con essa, come da tradizione, ma una in particolare rifiuta di sottomettersi alle regole che la vorrebbero relegata nel gineceo e rinuncia a qualcosa, ma non a tutto di sé. Questa sua disobbedienza è forse l’hybris che ha conseguenze di lunga durata nei rapporti all’interno della famiglia, il cui legame si smaglia e si rammenda a fatica, per trovare infine un giusto equilibrio, il rinnovamento naturale nel ciclo di tutte le cose mortali.

La Casa delle Madri di Daniele Petruccioli

    Mi sono deciso a scrivere due righe su questo romanzo che mi ha immerso così bene in una realtà non mia e che mi ha tenuto lì sotto sino...