giovedì 28 febbraio 2019

Troppa forma fa male

   
     Da quando vado annusando cose letterarie su internet mi trovo spesso di fronte all'espressione un po' spocchiosa: saper scrivere. Certo ci sono delle regole che in linea di massima vanno sapute perché sono la colonna portante della comunicazione verbale scritta, ma fare di queste regole la medaglia al valore da appuntarsi al petto ogni volta che l'Ego lo richiede, mi sembra eccessivo. Anzi mi ricorda l'atteggiamento un po' tipico del liceale classico, il quale dopo aver preso tante batoste per delle innocenti sviste ortografiche, non vede l'ora di beccare qualcuno in castagna su quegli stessi errori per cui lui/lei ha preso quattro nel tema, perché si sa che la violenza genera violenza. 
     Questi sadici che rigenerano frustrazioni adolescenziali si accontentano di un'apostrofe per scatenare una fatwa contro lo scrittore ignorante. Visto ormai il numero di qual'è che si leggono in giro, soprattutto in pubblicazioni autorevoli scientifiche, non dubito che tra poco persino la Crusca interverrà a nobilitare questa forma. Chissà allora i cultori della forma quale faccia faranno! Confesso comunque che anche a me qual'è fa tremare i polsi. Quante ne hanno dovute ingoiare poveretti, non ultima quel petaloso, per cui non il bambino, bensì il politico sarà ricordato nei libri di Storia.
    Tutto questo culto della forma però che noia! Ma non era l'Hauser che diceva che dietro l'horror vacui delle facciate barocche si nascondeva la paura del vuoto? Per fortuna la letteratura ama anche l'esperimento e spesso privilegia il contenuto. Mi ricordo di un’abitante delle favelas di Rio balzata alla notorietà letteraria per avere scritto, quasi analfabeta, un libro che è diventato un best seller. Il fatto è che forma e contenuto sono come il Tempo e lo Spazio. Funzionano in coppia. Per questi ultimi però esiste l'unità fondamentale del cronotopo. Qual è (notare che l'ho scritto come si deve) l'equivalente per la Forma e il Contenuto della narrazione? Un bel dilemma! Riusciremo a dormire questa notte? Io sì e voi?

La Casa delle Madri di Daniele Petruccioli

    Mi sono deciso a scrivere due righe su questo romanzo che mi ha immerso così bene in una realtà non mia e che mi ha tenuto lì sotto sino...