Eh
sì! Dovevo proprio entrarci dentro per rendermi conto di quanto sia difficile
la via per chi deve fare tutto da sé. Per questo mi convinco sempre di più che
per la pagina stampata sarebbe meglio avvalersi dei professionisti
dell'industria libraria. Ad ognuno il suo. Chapeau! Con un ebook sai che fino
ad un certo punto puoi aggiornare il testo ed emendarlo da tutte quelle cose
che sfuggono ogni volta e che ti vengono in mente quando ormai è fatta, mentre
la pagina stampata è per sua natura più definitiva e forse per questo anche più
affascinante. Con tutto preferisco leggere sul kindle, ma della querelle carta/vs/
testo elettronico magari ne scriviamo in seguito.
Come
stavo giusto dicendo in giro, sono rimasto colpito dal fatto che per godere di
visibilità come indipendenti si debbano scrivere
contenuti sexy e impacchettarli con copertine accattivanti, nudi in cui compaiono
perlopiù tartarughe scintillanti di
unguenti. Insomma narrativa uguale glamour. Mi sono chiesto allora se non ho sbagliato tutto
a non farmi fotografare con la mia tartaruga che, parliamoci chiaro, di certo farebbe morire di invidia quelle delle
Galapagos o delle Seychelles e che avrà pure un suo fascino.
A
parte scherzi l’impressione generale è che rispetto al sistema tradizionale,
almeno per la mia esperienza, quello informatico lasci lo scrittore solo con se
stesso, a meno che non abbia competenze anche nel marketing o sia rampante e
assatanato di successo da fare di tutto e di più. L’alternativa è tirare fuori
il portafoglio, come fa chi si fa pubblicare a pagamento dalle piccole case
editrici. Paghi per tutti i servizi, ma ti coccolano dopo tutta la fatica dello
scrivere, a cominciare dall’editing. Editors vi sono nel cuore! Anch’io ho
fatto un’esperienza del genere in passato, ma quando si tratta di te, ahimé, la
musica è alquanto diversa. Intanto perché per te stesso nessuno ti paga e l’unica
gratifica è la “soddisfazione” del lavoro in sé o la flattery auto referenziale. Puoi dire di essere uno
scrittore, perché lo scrittore scrive, scrive sempre e ora hai acquistato un
titolo. Soldi no, ma soddisfazioni tante.
Di
positivo c’è, mi pare, che tra un manoscritto nel cassetto e uno in un folder
digitale forse con il secondo ti senti di aver almeno lanciato il sasso. Se è
per questo io ho poi anche tirato indietro la mano con la storia dello
pseudonimo, ma anche questo discorso apre un’altra porta.
Mi
piacerebbe conoscere le difficoltà di chi ha sperimentato il mezzo, magari
provenendo da esperienze diverse. Scrivete i vostri commenti. Sentiamoci e ricordate che siamo tutti nella stessa barca proprio come
quelli del film La vita di Pi!
tulhaivistoeasyrider@gmail.com
tulhaivistoeasyrider@gmail.com
Nessun commento:
Posta un commento